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Osteopatia e ortodonzia

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Il corpo umano crea movimento attraverso i muscoli. Questi, tramite i tendini, prendono contatto sulle ossa, e attraverso uno stimolo elettrico neurologico creano lo spostamento dello stesso osso. Ogni muscolo ha origine e inserzione, viene definita origine il primo punto di contatto su un osso, e inserzione l’ultimo punto di contatto, la contrazione muscolare avvicina i due capi ossei, creando appunto movimento. Il singolo muscolo possiede una o più tipologie di movimento. Quando però é l’intero corpo a muoversi, o parte di esso, si verifica la contrazione di diversi muscoli, che collaborano al fine di creare una determinata azione.

L’insieme di questi muscoli é chiamata “Catena Muscolare”. Un esempio é la catena muscolare posteriore, grazie alla contrazione sinergica di molti muscoli posteriori consente il mantenimento della stazione eretta.

L`equilibrio funzionale di queste catene muscolari contribuisce al mantenimento di una corretta postura.

A volte, piccole o grandi variazioni possono modificare la postura, creando ripercussioni su tutto il corpo, attraverso appunto le catene muscolari e fasciali.

Il legame tra postura ed occlusione é molto forte, l`occlusione determina la posizione della mandibola nello spazio. É evidente come una malocclusione possa influire negativamente sulla postura del corpo, agendo sulle catene muscolari.

Una posizione asimmetrica della mandibola crea la contrazione di alcuni muscoli, masticatori in primis, generando una modificazione della postura creando a cascata problemi alla colonna vertebrale, alla cervicale, alla testa (torcicolli, mal di testa, mal di schiena, etc..).

Spinto da una continua ricerca di equilibrio, al fine di mantenere il più possibile l’orizzontabilità dello sguardo (occhi in linea), nel momento in cui la mandibola si sposta, il corpo deve adattare la nuova condizione. Quando è il corpo a spostarsi sarà la mandibola a compensare. 

Qualsiasi intervento che comporti modifiche occlusali (apparecchi ortodontici, protesi, bite, estrazioni) comporta un adeguamento posturale. Farà quindi riflettere i genitori che porteranno i propri figli da un dentista per migliorare la condizione estetica dei denti, e nella maggior parte delle volte, otterranno anche tensioni muscolari anomale, rettilineizzazione del rachide eccetera.

 L’intervento dell’osteopata é finalizzato a facilitare questo adattamento, può correggere i fastidi correlati. L’osteopatia è particolarmente utile nei casi di trattamento ortodontico, di ricostruzione, o per trattare  problemi a carico dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM). Il lavoro dell’osteopata ottimizza e accelera il trattamento ortodontico, é utile se associato al lavoro ortodontico, mai per sostituirsi, ma per facilitare la transizione in direzione della fisiologia posturale.

É possibile trattare l’articolazione temporo mandibolare per alleviare, entro certi limiti, le conseguenze di una cattiva occlusione, anche quando non vi sia intervento ortodontico. 

Purtroppo però, se la deviazione occlusale dovesse continuare, per un problema meccanico ad esempio, le correzioni osteopatiche difficilmente si potranno mantenere nel tempo, quindi i vari sintomi si ripresenteranno periodicamente.

Per questo motivo, una collaborazione tra osteopata e odontoiatra, é utile e incisiva.

Fatto tesoro dell`utilizzo di apparecchi odontoiatrici per cambiare una occlusione errata, o poco funzionale, diventa fondamentale il lavoro parallelo dell`osteopata, che dovrà lavorare sugli stimoli di adattamento corporeo, ricercando costantemente un equilibrio funzionale del corpo.

Accettando l’idea di un cranio composto da parti ossee articolate e mobili, è chiaro che il posizionamento di apparecchi ortodontici fissi comporta rigidità ed alterazioni del funzionamento del sistema craniale e di conseguenza della mobilità di tutte le strutture del corpo.

Spesso, adulti o bambini sottoposti ad applicazione di apparecchi fissi, manifestano sintomatologie di diversa natura, disturbi quali cefalee, difficoltà di attenzione e concentrazione, dolori diffusi, dolori vertebrali, comparsa o peggioramento della scoliosi, disturbi del sonno, vertigini, acufeni e disturbi visivi e vegetativi.

Un disturbo che si crea durante il trattamento ortodontico dovrà essere sottolineato, non ignorato, e trattato spesso in modo multidisciplinare.

É davvero molto importante associare al trattamento di ortodonzia una continua e costante valutazione osteopatica.

Un buon intervento osteopatico, parallelo al trattamento odontoiatrico, andrà a supportare il lavoro in atto dell’apparecchio, accorciando spesso la durata del periodo di applicazione dell’apparecchio stesso.